01 febbraio, 2015

perchè il musulmano appoggia la jihad e la guerra santa ?

Ci sono vari significati della parola  (jihad), cioè sforzo in italiano, che possa essere nei vari settori della vita che viviamo, e (Jihad) religiosamente, significa sforzarsi per dare del nostro meglio, questo è diviso in vari livelli dipendi quanto metti di sforzo, uno di questi livelli quando ti sforzi per protegge altre anime, come quando proteggi il proprio paese dal nemico in guerra.

 Mentre il termine "Guerra Santa", questo termine viene utilizzato per la prima volta e unicamente dalla Chiesa per la sua operazione delle guerre dei crociati, circa due secoli dopo quella guerra, e nessuna conoscenza islamica nomina questo termine.


Ecco quali sono le istruzioni che ''Abu Bakr'', il successore di Muhammed (Maometto) alla guida della comunità musulmana, dà ai comandanti dei battaglioni  e ai soldati in partenza per la guerra:
chiedete l’aiuto di Dio nel combattere, nel rispetto delle regole date da Dio. Non tagliate alberi e non bruciateli, non uccidete bestie, non abbattete alberi da frutto, non demolite luoghi di culto, non uccidete bambini, anziani, donne e civili. Troverete dei religiosi, che si dedicano all’adorazione nei loro monasteri o nei loro eremi. Non disturbateli.


Quindi il soldato musulmano in guerra deve comportarsi cosi :
Primo, non devi cominciare la guerra, solo difendersi;
Secondo, deve solo difendere la patria senza invadere;
Terzo, chi uccide un'anima senza giusta causa è come uccidere tutta l'umanità;
Quarto, non colpire il viso del nemico e non torturare i prigionieri;
Quinto, non tagliare alberi, non distruggere palazzi o monumenti e non bruciare nulla senza motivo;
Sesto, non uccidere i civili o vecchi o le donne anche quelle in divisa se non alza l'arma;
Settimo, bisogna rispettare e proteggere i luoghi sacri e proteggere i Monaci;
Ottavo, bisogna rispettare tutti gli accordi e i patti Fatti prima tra le due nazioni;
Nono, la guerra si fa soltanto nel campo della battaglia fuori le città tra due eserciti di due stati e non tramite gruppi o organizzazioni di fanatici; i militari  contro i militari in divisa e armati, e non dentro le loro città o contro le loro famiglie o loro nazionali o turisti, o in autobus con le cinture esplosive, e non nei mercati o negli aerei in volo. perché quelli indubbiamente sono fatti terroristici e l'Islam non li riconosce ma li condanna.


Per tantissime importanti persone del mondo islamico sunnita rifiutano di considerare le persone che agiscono in tal modo come martiri, in particolare quella di 'Abd al-'Azîz Âl Shaykh, mufti d'Arabia Saudita, che ha emesso una Fatwa circa tali operazioni in cui afferma: «Non vedo per esse legittimazione giuridica e non le considero jihâd sulla via di Dio. Temo che siano semplici operazioni suicide». E ancora la Fatwa del Rettore della università del mondo sunnita ''Al-Azhar'', Al-Tantawî che ha dichiarato: «Le operazioni suicide sono un martirio se sono dirette contro soldati (in campo di guerra), non contro bambini, donne o civili.

“…chiunque uccida un uomo, che non abbia ucciso a sua volta o che non abbia sparso la corruzione sulla terra, sarà come se avesse ucciso l’umanità intera. E chi ne abbia salvato uno, sarà come se avesse salvato tutta l’umanità.” (Il Corano, Surah Al-Maaida, 5:32)

Questo è il vero Islam e chi lo interpreta al modo suo si sbaglia. Quei fanatici terroristi criminali non sono assolutamente musulmani o umani.


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