10 febbraio, 2015

In che modo la diffusione dell'Islam ha influenzato il mondo?

Una delle ragioni della rapida e pacifica diffusione dell'Islam sta nella semplicità della sua dottrina: l'Islam insegna ad avere fede e adorare un Unico Dio.
L'Islam inoltre insegna all'uomo il buon uso del potere dell'intelletto e della capacità di riflessione.
Nel volgere di pochi anni, nacquero grandi civiltà e università, poiché, secondo il Profeta l'approfondimento della conoscenza è un dovere per ogni Musulmano, uomo o donna che sia.
La sintesi del pensiero orientale e di quello occidentale e una nuova concezione della tradizione permisero grandi progressi in campi quali la medicina, la matematica, la fisica, l'astronomia, la geografia, l'architettura, l'arte, la letteratura e la storia. Molti sistemi, di importanza cruciale, quali l'algebra, i numeri arabi, nonché il concetto di zero (vitale per lo sviluppo del pensiero matematico), furono trasmessi dall'Islam all'Europa del Medio Evo.

Furono messi a punto sofisticati strumenti che resero possibili i lunghi viaggi europei di scoperta, come ad esempio, l'astrolabio, il quadrante e accurate carte per la navigazione.

Quest’investimento in cultura pose i paesi musulmani all’avanguardia per quel che riguarda le scienze e le scoperte scientifiche e per secoli gli occidentali si recarono a studiare nei centri musulmani e a tradurre i loro libri.
 
La medicina fu portata dai musulmani a un livello altissimo. Il primo ospedale organizzato fu costruito a Damasco nel 707 per i lebbrosi, che venivano qui ricoverati a spese del califfo. In poco tempo ogni città ebbe il suo ospedale: Baghdad ne possedeva sessanta.
Al-Razi († 925) fu il più grande medico musulmano, Fondò l’ostetricia e fornì la prima descrizione scientifica del vaiolo e del morbillo.
 
Le più note innovazioni musulmane si ebbero nella matematica e nell’astronomia.
Al-Khuwaritzmi († 850), da cui deriva l’italiano "algoritmo", inventò i logaritmi e l’algebra, termine quest’ultimo che deriva appunto dal libro di Khuwaritzmi "Kitab al-gabr", che tradotto dopo tre secoli fece conoscere all’occidente la numerazione araba e lo zero.
Abd al-Wafah († 997) sviluppò la trigonometria e la geometria della sfera, ideò le tavole dei seni e delle tangenti e scoprì le variazioni del moto lunare.
Omar Khayyam († 1123), oggi famoso in occidente come poeta è stato in realtà un grande matematico che risolse le equazioni di terzo e quarto grado.
Al-Battani calcolò la durata dell’anno solare sbagliando di 24 secondi rispetto al valore accertato oggi. Misurò inoltre la circonferenza della terra.
Le misurazioni di Al-Biruni del peso specifico di vari metalli e pietre preziose sono esatte fino alla terza cifra decimale. Studiò inoltre la rotazione della terra intorno al proprio asse. Numerosi osservatori astronomici furono costruiti in tutto il mondo musulmano: Damasco, Siviglia, Samarcanda, ecc. In questi osservatori gli astronomi preparavano e pubblicavano tavole astronomiche.
Ibn al-Haytham († 1039) fu un pioniere dell’ottica. Facendo esperimenti con 27 tipi diversi di lenti scoprì le leggi di riflessione della rifrazione, spiegò l’aumento apparente nella dimensione delle stelle in prossimità dello zenit e scoprì che l’occhio non emette raggi, come credevano Euclide e Tolomeo, ma li riflette. Il suo Thesaurus Opticus fu copiato tra gli altri da Ruggero Bacone, Leonardo da Vinci, Keplero e forse anche da Newton.
Gabir ibn Hayyan († 813), il più grande alchimista, viene considerato il punto di passaggio tra l’alchimia e la chimica. Inventò molti strumenti di laboratorio, introdusse la distillazione per la purificazione dell’acqua, identificò numerosi alcali, acidi e sali, produsse l’acido solforico, la soda caustica e l’acqua regia per la soluzione dei metalli e scoprì il mercurio. Gabir realizzò anche una vernice a fini commerciali.
Abu Bakr al-Razi († 935) classificò le sostanze chimiche nelle tre categorie minerali, animali e vegetali e affermò che le funzioni del corpo umano si basavano su reazioni chimiche complesse.
Al-Maghriti († 1007) dimostrò il principio di conservazione chimica della massa: 900 anni più tardi Lavoissier se ne attribuì il merito.
 
Numerosi furono anche i progressi musulmani in botanica, zoologia e in altre scienze naturali.
Rilevanti sono anche i progressi compiuti dai musulmani nelle scienze sociali, nella storia, nell’archeologia, nell’etnologia, nella geografia, nell’urbanistica, nell’architettura, nell’arte della ceramica (vedi Spagna), nella lavorazione dei metalli, nei prodotti tessili (tappeti e stoffe), nella musica, nella calligrafia, ecc.


 

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